mercoledì 17 aprile 2013

"SIATE VOI STESSI, NON SARETE ESCLUSI"

L'avevamo già conosciuta. Ormai più di un anno fa.
Ora l'abbiamo fatto noi. Eleonora Dall'Ovo si racconta. E lo fa qui.

Una chiacchierata tra amiche, anche se a distanza, ma è stato come stare davanti ad un caffè. E questa volta non c'era nessuna macchina verde.

Prima le presentazioni. Ciao, tu sei?
Eleonora Dall'Ovo, una teatrante, insegno teatro nelle scuole, scrivo teatro per ragazzi, teatro femminista e teatro a tematica lgbq. Sono anche una radio giornalista e conduco la storica trasmissione di Radio Popolare “L'Altro Martedì”.

In quale delle tue mille professioni ti identifichi di più?
Mi identifico di più in quella di radio giornalista lgbtq, perchè mi piace molto lavorare con il media radio, perchè mi permette di conoscere molti attivisti lgbtq e perchè divulgo agli ascoltatori etero e non solo il nostro modo di vedere il mondo e le nostre battaglie per i nostri diritti. Ci credo molto in questo mio doppio lavoro, sono circa 17 anni che conduco L'Altro Martedì e in questi anni ho davvero visto evolvere e poi purtroppo involvere le istanze del movimento. Purtroppo il nostro Paese è una nazione europea poco attenta ai diritti per coloro che non siano etero bianchi e maschi.

Sei alla conduzione de “L’Altro Martedì”, storica trasmissione di Radio Popolare, che si definisce “di cultura e informazione omosessuale e transex”). Com’è nata l’idea di creare una trasmissione del genere?

L'idea è nata 34 anni fa dal giornalista gay Paolo Hutter e Paolo Rumi. Hutter lavorava già in radio come giornalista e gli venne in mente di fare la prima trasmissione radio in Italia a tematica gay e lesbica. Fu subito un gran successo, perchè lo stile era molto diverso da quello di oggi, molto camp, scherzoso, fatto di battute e molto teatrale. Oggi l'Altro Martedì ha uno stile più giornalistico che di intrattenimento. Informa e da voce a tutte quelle realtà che operano sul territorio italiano. Non ci furono per niente critiche , anzi era molto seguita dagli etero che se la ridevano. Ad esempio se c'era una partita di calcio, loro facevano la diretta, ma non certo sul calcio ma sui calciatori!

La radio è un mezzo molto potente, probabilmente uno dei più forti per raggiungere le persone, e la tua trasmissione fa informazione, cosa ancora con più grandi potenzialità. Cosa pensi di raccontare attraverso la tua trasmissione? Cosa speri che raggiunga chi ti ascolta?
Io spero di raggiungere ascoltatori etero e omosessuali e trangender. Riguardo agli etero vorrei che sapessero quanto e cosa riescono ad organizzare le associazioni lgbtq sul territorio, che gli omosessuali non sono anormali, ma sono semplici persone che amano persone del loro stesso sesso. Per etero mi piace anche diffondere la nostra cultura che non è fatta solo di Pride e feste, ma soprattutto di libri, teatro, cinema, musica.e che diamo un grande apporto alla cultura del paese: pensiamo solo a personaggi come Pasolini, Pier Vittorio Tondelli, Virginia Woolf, Almodovar e mille altri ancora. Riguardo agli omosessuali spero che ricevano forza dalla mia visibilità e dalla visibilità degli intervistati. Noi intervistiamo solo persone che dicono il loro nome e cognome vero, altrimenti niente. Desidero che gli ascoltatori omosessuali sappiamo gli avvenimenti della nostra città e conoscano più realtà lgbtq per poter magari scegliere se diventare militanti o semplicemente parte di una comunità che si ritrova e produce cultura anche solo manifestando  con il proprio corpo ad un Pride.

In tutti gli anni in cui hai condotto la trasmissione qual è stata la rivoluzione più grande nel mondo omosessuale a cui hai assistito?

Beh mai potrò dimenticare il World Pride che si svolse a Roma. La radio ci fece fare la diretta. Era il 2000 e il World Pride svolse a Roma tra mille polemiche. Eravamo tantissimi, gay, lesbiche, transgender, bisex, etero da tutto il mondo. Tutti sfilavamo felici e convinti che avremmo avuto presto i nostri diritti. Fu una diretta in network su tutta Italia entusiasmante. Intervistai personaggi politici storici del movimento e gente comune e posso dire con il cuore che è stata davvero una delle emozioni più grandi della mia vita.

E la delusione più grande, sempre in fatto di tematiche omosessuali?
Il Roma World Pride ci diede molte speranze, ecco la delusione più grande è ancora che dopo 13 anni di lotte non abbiamo in Italia un legge contro l'omofobia e per il matrimonio egualitario. Purtroppo i nostri politici dipendono troppo dai partiti di centro e la nostra destra è una destra conservatrice quasi medioevale, non certo come quella americana o quella inglese.

Cosa credi sia importante al giorno d’oggi soprattutto in Italia per sbloccare questa resistenza nei confronti delle coppie omosessuali?
Una nostra rivoluzione di massa. Andare ad occupare il Parlamento. Credo che le nozze omosessuali non le vedrò mai. Credo che la mia generazione del '67 non avrà modo di goderne i benefici!!!!!

Il messaggio che vorresti arrivasse a chi ti ascolta?
Siate visibili, non vergognatevi di essere omosessuali o transgender. Siate voi stessi, non sarete esclusi, anzi vi darà più forza. Fate coming out!!! 


A questo punto non è forse irresistibile dare una sbirciata alla pagina di "L'Altro Martedì". E non sarebbe male nemmeno cominciare ad ascoltarlo qualche volta.

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