sabato 23 marzo 2013

SBATTERLO IN FACCIA, L'AMORE


"Adesso vado a sbatterlo in faccia a tutti".
L'Attestato d'ammmore, ovviamente.
Sì, perchè ora si può. Si può tutto.

KissMeCauseWeCan è stata la serata delle possibilità.
Quella in cui si poteva fare tutto, perchè tutto era possibile.
Così è stato, a quanto pare. E a quanto dicono le testimonianze.

Prima di tutto, grazie Arci Acropolis per averci messo un tetto sopra la testa.

Ringraziamenti d'obbligo vanno alle dj che hanno calcato il palco e riempito la pista da ballo, dove di tutto è potuto succedere. Per la gioia di tutti. Quindi un grazie dal cuore a dj Lady Violet e a Vanille Superstar, che hanno saputo dare l'occasione a tutti i presenti di provare a rendere tutto possibile. il provarci violentemente era ovviamente compreso.
Un grazie anche a Mary K, altra dj che il pubblico saprà ringraziare per le scelte musicali azzeccate che hanno dato modo di sfogare ogni istinto.
The last but not the least, un caldo abbraccio all'amico di sempre, dj che si esibito per primo riscaldando animi e cuori e cuoco che come sempre ha sedato la voglia di dolci di Meladailabrianza e del suo pubblico. Caro Kikko, i dietisti di molti di noi ti manderanno la parcella.

Grazie di cuore anche a chi ha giocato con le immagini, ognuno a modo suo. Un ringraziamento speciale a Em Photoproject e un altrettanto sentito grazie anche al nostro vj Gp.

Infine, qualche riga speciale per colei che crede in noi come nell'amore.
Un immenso grazie e un infinito abbraccio a Maya Luna  eccezionalmente accompagnata ieri sera da due delle sue "figlie" (come ama definirle). la prima fan dell'amore vero è anche la prima fan di Meladailabrianza. Che mondo sarebbe senza Maya?

Arrivati alla fine di queste righe, non resta altro che lasciare ognuno ai propri postumi e ai propri dolori dell'età (ricordando ad una certa ventunenne, che sta leggendo e che saprà che mi sto riferendo a lei, che solo dopo i venticinque è permesso soffrire il mal di schiena).


We Can. Tutto è possibile ora.
Abbiamo potuto fare tutto. E continueremo a farlo.


venerdì 22 marzo 2013

OMOSESSUALITA' E PIPI'

I vaccini, da sempre, sono stati erogati per combattere le malattie.
Il vaccino anti-TETANICA. Il vaccino ANTI- influenzale. Il vaccino ANTI-qualcosa.
Ma ora c’è chi ha scoperto che i vaccini le fanno venire le malattie. E che malattia.
Sìssignore, i vaccini fanno venire la rinomata e pericolosissima OMOSESSUALITÀ.

Si cerca di debellarla da anni, la fantomatica malattia, ma ancora nessuno c’è riuscito. Piuttosto che incolpare chi pensi che sia una malattia, meglio concentrarsi sugli stupidi medici che la iniettano. Direttamente in muscolo.

Il giornalista investigativo (perché “Guardi che io non sono un semplice giornalista, sono un giornalista investigativo”) Gian Paolo Vanoli ha un chiodo fisso: "Abolire i vaccini perchè favoriscono l'omosessualità".

La sua intervista su Vice (consiglio di lettura per gli amanti del genere) ha un certo non so che di fantascienza, misto a thriller, con un pizzico di spionaggio sanitario.
Inutile cercare di sintetizzare le sue parole. Meglio leggerle.

I vaccini ti fanno diventare gay?
Sì. Quando il vaccino viene introdotto nel bambino, questo poi cresce e cerca di trovare una propria personalità, e se questa viene inibita dal mercurio o dalle sostanze vaccinali che si introducono nel cervello diventa gay. Il problema lo sentiremo soprattutto nelle prossime generazioni, perché quando abbiamo un omosessuale che genera una figliolanza questi si porteranno dietro il DNA dell’ammalamento del genitore. Perché l’omosessualità è una malattia, anche se l’OMS ha deciso che non lo è. Chissenefrega! La realtà è che è così. Ogni vaccinazione produce omosessualità, perché impedisce la formazione della personalità. È una microforma di autismo, se vogliamo. Lei vedrà quanti omosessuali ci saranno nelle prossime generazioni, sarà un disastro.

Ma tranquilli. Nessun timore. La cura c’è. E lui la sa.

Ma c’è qualcosa che possiamo fare intanto per curarci?
L’urinoterapia.

Ebbene sì, finalmente hanno trovato la cura all’omosessualità: bere la pipì.
In un mondo in cui è meglio pensare che crudeli medici iniettino l’omosessualità intramuscolo, è forse inutile stare qui a scriverne.



domenica 17 marzo 2013

PALERMO, PRIDE & PREJUDICE


Palermo, città di contraddizioni.
Mentre organizzano il Pride, insultano ancora una coppia omosessuale. 
E per di più in banca. 
«Non siete uomini, ma froci». Questa la frase con cui una bancaria ha apostrofato una coppia. Di medici, per giunta. Per completezza la frase è stata «Mi auguro di non avere mai a che fare con due medici come voi, pezzenti, non siete uomini, froci!». Speriamo davvero che non debba mai aver bisogno, la cara donna. Pediatra e ginecologo volevano solo risolvere un disguido riguardo un assegno e invece si son trovati in mezzo ad una sparatoria di insulti. Gratis, ovviamente. «Mentre uscivamo dalla filiale - racconta uno dei due - nell'area che separa le casse dall'uscita, senza alcun motivo siamo stati aggrediti verbalmente e pubblicamente con ingiurie, in presenza degli impiegati e dei clienti da una dipendente bancaria». Ma in banca non ci si occupava solo di soldi una volta? La coppia ha denunciato l’ingiuriosa bancaria e per buona misura ha deciso di devolvere l’eventuale risarcimento ad Arcigay. 

E mentre la bancaria li insultava, dall’altra parte della città erano già da tempo cominciati i preparativi per il Pride nazionale
Il più a Sud d’Europa” l’hanno ribattezzato. Inutile soffermarsi su quanto questa scelta geografica sia importante e significativa. È stata presentata al Teatro Massimo, luogo simbolo di Palermo, una festa dei diritti di tutti e contro ogni violenza. A distanza di oltre trent’anni dalla “Festa dell’orgoglio omosessuale”, organizzata a Villa Giulia a Palermo il 28 giugno 1981, e a pochi mesi dalla nascita della prima associazione Arcigay d’Italia, l’orgoglio glbt (e non solo) torna nel capoluogo siciliano.
In più, in poco tempo il Consiglio comunale di Palermo ha approvato due mozioni, una contro l’omofobia e l’altra a favore del riconoscimento delle coppie di fatto, comprese quelle fra persone dello stesso sesso e due DDL, a firma del M5S e dal PD, sono stati depositati all’Assemblea Regionale Siciliana contro le discriminazioni e per i diritti delle famiglie anagrafiche. Per la prima volta è stato nominato Consulente al Comune di Palermo per le persone lgbt.

Palermo. Un passo per volta per diventare più Pride che Prejudice. 


mercoledì 13 marzo 2013

HABEMUS PAPAM


Caro  Don Gallo, c'era da aspettarselo, ma siamo lo stesso tutti un po' delusi dal mancato coming out del neo Papa Francesco I, da te auspicato!


Rassegnandoci a non vedere nemmeno sta volta la bandiera arcobaleno sventolare dalle finestre di S.Pietro, proviamo a capire come la pensa il nuovo Pontefice in tema di diritti LGBTQ.


E' argentino e questo dovrebbe far ben sperare in quanto l'Argentina, da molti anni, permette alle coppie omosessuali di unirsi con rito civile e di adottare.

Purtroppo però le ricerche non lasciano intravedere segni di progressismo, anzi, si legge che da sempre, Jorge Mario Bergoglio (aka Francesco I) si è pronunciato fermamente contro ogni tipo di riconoscimento agli omosessuali.
Tra i più recenti avvenimenti ha diramato un comunicato stampa tramite l'Arcidiocesi di Buenos Aires dichiarando "assolutamente illegale" la sentenza di un giudice che ha permesso il matrimonio tra due uomini e si è scagliato contro la legislazione argentina sul matrimonio gay definendola una "pretesa distruttiva contro i piani di Dio" e addirittura una "macchinazione del Padre della Menzogna che cerca di confondere e ingannare i figli di Dio".

Probabilmente la Chiesa Cattolica non è ancora pronta a guardare in faccia tutti i suoi fedeli e abbracciarli senza alcuna discriminazione ed è possibile che sentiremo ancora per molto tempo dichiarazioni più o meno o omofobe provenire dai chi parla in suo nome.

Noi, nel frattempo, andremo avanti a batterci alzando la voce affinché il nostro Stato si decida ad aprire gli occhi rendendo l'Italia il paese di tutti.


domenica 10 marzo 2013

POSSIAMO, E LO FAREMO

Pensavamo di essere arrabbiati. Ma poi ci abbiamo pensato meglio.
E non c'è proprio niente per cui arrabbiarsi.
Anzi, in Brianza non c'è niente di meglio che essere felici.

Felici. Per cosa? Per mille e uno motivi. 
Tra cui il recente traguardo raggiunto, che apre orizzonti prima irraggiungibili.

E allora, largo ai baci: ORA SI PUO'. Si possono fare un milione di cose ora.

In Comune si potrà firmare al registro delle unioni civili.
In Acropolis, venerdì 22 marzo, si potrà fare di tutto.

Una serata all'insegna della possibilità, quella di KissMeCauseWeCan.
Possiamo fare tutto. E lo faremo.
I primi che proveranno a fare di tutto e ci riusciranno saranno quelli che calcheranno il palco. E saranno degli ospiti d'onore. La bellissima dj Lady Violet from Trashick, insieme all'altrettanto meravigliosa Vanille Superstar (anche lei from Trashick) potranno fare tutto quello che vorranno con quella consolle. Potrà dare libero sfogo a tutta se stessa anche Mary K, dj che potrà prendervi l'anima. Uscito dalle cucine, liberato dal frigorifero e approdato alle cuffie, dj KikkO potrà dare via libera a tutto il fuoco che solitamente divampa ai suoi fornelli. 
Potranno fare quello che vorranno con le immagini anche i fotografi di Em Photoproject, che potranno usare le vostre facce come vorranno. E anche il vj Gp potrà riempire i vostri occhi come meglio crederà.
Regina nel fare tutto quello che desidera è la nostra Maya Luna. Lei si che potrà fare tutto.


La serata delle possibilità. Vuoi perdere l'occasione?



giovedì 7 marzo 2013

DON GALLO, TWITTER E IL PAPA GAY


"Sarebbe un sogno vedere un papa gay affacciarsi a San  Pietro, e che lo rivelasse a tutti, sarebbe la parità tra i figli di Dio".

Eccolo lì, scritto nero su bianco. Su Twitter. Giusto ieri.

E chi lo scrive non è il solito irriverente sognatore che non smette mai di provocare la società. E non è nemmeno l’esponente di una delle tante associazioni omosessuali che vorrebbe vedere raggiunti obiettivi inavvicinabili. E non è neanche il folle pensiero di uno scrittore al limite della realtà.
È Don Andrea Gallo a scriverlo, alla vigilia del nuovo Conclave, dopo le sofferte dimissioni dell’affezionato Benedetto.

E così il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto è da sempre stato attento ai diritti della realtà omosessuale e se ne è uscito con la sua sparatona. "Un papa omosessuale sarebbe una cosa magnifica. Pensare che uno si affacci a Piazza San Pietro e lo dica sarebbe grande. C'è la parità dei figli di Dio, è l'essenza del Vangelo, siamo tutti figli e figlie di Dio”. 
E poi non si è risparmiato tutto il resto.

A “La Zanzara” ha ribadito l’importanza di poter far coming out anche all’interno della Chiesa: “Il prete omosessuale deve poter essere libero di esprimere la sua identità e la sua sessualità, altrimenti si reprime e arriva alla pedofilia”. Piano a giudicare. Non sta né difendendo né giustificando il reato peggiore del mondo. Anzi, a testimonianza Don Gallo ha anche rivelato di aver subito “dei tentativi di violenze omosessuali, diciamo delle insidie, che ho respinto, sono sempre stato un ribelle". "Ero un giovane prete - ha raccontato - e fu un vescovo a farmi delle avances. L’ho mandato a fare in culo". Urca.

E bravo Don Gallo.
Chissà che non sia la volta che anche la Chiesa cambi davvero faccia.