mercoledì 30 maggio 2012

MELADAILABRIANZA SI STRINGE ALLA POPOLAZIONE EMILIANA

People have the power.
La gente ha il potere.
Il potere di cambiare le cose, di reagire, di sognare e di portare aiuto.

Meladailabrianza e il suo staff hanno deciso di annullare l'autobus diretto al Gay Pride di Bologna e di partecipare alla manifestazione solo ed esclusivamente se la parata verrà ridimensionata.
Per quanto sia importante rispettare un appuntamento volto a rivendicare i propri diritti, viene prima il rispetto per le vittime, le loro famiglie e tutti coloro che sono rimasti coinvolti nella tragedia che ha colpito l'Emilia Romagna.
Anche se lontani, Meladailabrianza si stringe alla popolazione emiliana e nel suo piccolo cercherà di essere presente in quei giorni per portare un po' di aiuto.

Contattata la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, abbiamo avuto la conferma che la raccolta dei beni primari è stata fermata.
L'invito è quello ad organizzare una raccolta fondi.
La renderemo possibile. STAY TUNED.

martedì 29 maggio 2012

SCARPE, PRANZO E DEODORANTE

Marciare per i diritti.
Manifestare per i doveri.
Sfilare per l'onore.

Meladailabrianza ce l'ha fatta. Da quel lontano San Valentino ne è passato di tempo. Tante iniziative, tanti chupiti, tanti traguardi. E ora ci si lancia nel mondo. Quello vero. Per urlare che CI SIAMO ANCHE NOIIII.
Meladailabrianza scende in campo a Bologna.
"E al mio segnale.."

Sì, ok, ma siamo al punto di tutte le sere quando al benzinaio si cerca di uscire dalla riserva e di far sparire quell'odiosa spia sempre accesa: zero soldi.
Niente, come sempre. Quindi..
Scarpe comode, Maya Luna a parte. (Sì, c'è anche lei, non si sapeva?)
Pranzo al sacco, dieta Dunkan a parte. (Che tristezza..)
Deodoranti resistenti, nessuno escluso. 

Però non ci saranno soldi, ma Meladailabrianza-L'OrganizzaTutto (sorella illegittima di Bob-L'AggiustaTutto) ha messo in piedi una macchina da guerra. Nel vero senso della parola. Anche se la macchina in questo caso è un autobus. Che parte da Vimercate sabato 9 alle ore 8 e rientra domenica 10 partendo da Bologna alle 7:30. Dopo il bel dritto nei locali.

L'idea è interessante, vero? Lo sapevamo. Che fai, non vieni?


venerdì 25 maggio 2012

QUESTIONE DI CUORI



"Il cuore della Brianza batte fiero nel petto di tutti i suoi cittadini, siano essi uomini o donne, giovani o vecchi, omosessuali o eterosessuali. Non c'è angolo della città o della provincia che sia riservato a una di queste categorie: sono l'unione, la conoscenza reciproca, la solidarietà e la collaborazione l'ossigeno e la vita del territorio. Questo è il video dei nostri matrimoni. Grazie a tutti, all'associazione Frame per averci coinvolto e a Lush per averci ospitati nella bottega di Monza, dove abbiamo trovato uno staff che ci ha festeggiati e ospitati con tanto affetto".

Il nostro cuore dice GRAZIE.

Il mio cuore dice TI AMO.



martedì 22 maggio 2012

LE SPOSE, LA TORTA.. E KIKKO


La MERAVIGLIOSA torta nuziale che il MERAVIGLIOSO Kikko ha cucinato per il MERAVIGLIOSO wedding party di venerdì.

Non è che ci siano tante parole per descriverla, ricordarla o riassaporarla.
Bando alle ciance, spazio alla ricetta.

La sbatta era ridotta a zero, quindi leggere e impastare.

Ecco il link della ricetta della crema pasticcera al cioccolato.
Ecco il link della ricetta del fondente di zucchero (da colorare con coloranti alimentari).
Imparatersi autonomamente a fare il pan di spagna (una telefonata alla nonna può risolvere tutto).
E sbizzarrirsi con le decorazioni: anche se Kikko è un maestro inarrivabile (mai dimenticherò un pipistrello rosa comparso su una torta di compleanno di qualcuno di mia conoscenza), ci si potrebbe forse avvicinare.

Invece per tutto quello che è successo intorno alla torta, sono inutili le parole. Le immagini, come al solito, gridano molto più forte.

E ora TITOLI DI CODA.

Grazie Arci Acropolis per l'accoglienza di sempre.
Grazie baristi per averci dissetati come sempre e più di sempre.
Grazie Maya Luna per avere il cuore così grande.
Grazie Rovyna per uscire dagli schemi.
Grazie Lush Frame per credere nell'amore senza differenze.
Grazie Posi per non scendere a compromessi.
Grazie Gaia 360 per averci aiutato a nascere. 
Grazie GP per trasformare le sensazioni in immagini.
Grazie EM Photoproject (Emanuele e Manuela) per aver immortalato l'amore. E non solo.


E grazie a noi. Che ci crediamo davvero. E non smetteremo di farlo.


domenica 20 maggio 2012

L'AMORE E' UNA MASCHERA AL CIOCCOLATO


Che dire?
Mi sono sposata. Si sono sposate. Le abbiamo sposate. 
Che giornata.

Dopo un Meladailabrianza - Wedding party che è stato un successone e ha messo a dura prova le cerimonie di ieri, visto i postumi delle spose (il clichè della sposa ubriaca non passerà mai di moda), nulla poteva rovinare Dimmi di sì. Nemmeno la pioggia che ha tentato di scendere, ma poi non ha avuto cuore di minare la riuscita della giornata.

Tre matrimoni più due in corner, per una giornata che ha avuto dell'incredibile.
Il velo rosso di Maya Luna, i profumi dei saponi di Lush, la macchina delle bolle di Kikko. Cosa si può chiedere di più ad  un matrimonio? Oltre a confetti, spumante e bagnoschiuma come regali di nozze. 

Le foto dell'album di nozze sono già pronte: Dimmi di sì.
Che le nonne non le vedano, poi si offenderebbero di non essere state invitate.

Insomma, grazie a tutti.
Grazie a Meladailabrianza, che sposa (grazie, Viviana) e viene sposata.
Grazie a Lush, ad Alessandra e a Wagner per la loro simpatia e generosità.
Grazie a Frame, per questa occasione meravigliosa.
Dulcis in fundo, grazie a Maya Luna, con un cuore grande come tutta se stessa.


Papà: "Ma chi è che vi sposa sabato?"
Io: "Eh, Viviana"
Papà: "Ah, e se poi si scopre che aveva preso i voti su Internet e il matrimonio è valido davvero!?"
Io: "Bellaaaaaaaaaa"


giovedì 17 maggio 2012

PEOPLE HAVE DA POWA

Ricordi che c'era qualcosa da fare domenica scorsa?
Sì, quella domenica che poi sei rimasto a casa a muffire.
Quella domenica in cui poi alla fine ha piovuto anche. Faceva pure freddino.

Ecco, quella domenica in cui noi abbiamo cercato di cambiare il mondo.
E tu, che non sei venuto, te lo sei perso.


Rullo di tamburi per ciò che abbiamo partorito quella domenica.
E allora un bell'applauso per il video “People have the power” autoprodotto da Meladailabrianza in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, che poi è oggi, 17 maggio.

La trama la sai. Ah, no, è vero, alla fine non avevi avuto voglia di uscire di casa.
 
Ragazze che passeggiano, giovani seduti per terra a suonare, amiche che si incontrano in piazza e a terra tre cadaveri, sopra i quali si cammina senza posare lo sguardo.
UNA PERSONA SENZA DIRITTI E' UNA PERSONA MORTA.
Questo il messaggio che il video vuole far passare e questo è ciò che muove coloro che aiutano i “morti” a rialzarsi: ridare loro i diritti che hanno perso a causa dell’indifferenza.

Il video, modestia a parte, è bellissimo. Godetevelo.
MELADAILABRIANZA - PEOPLE HAVE THE POWER





E comunque, visto che tutti starete criticando il titolo del post, come si fa a non sentirsi zarri alle porte di una serata come Meladailabrianza - Wedding Party, che ospita la dj (che si vorrebbe fare la dj) preferita dall'addetta stampa di Meladailabrianza, Posi
Bah, io non so.

E che lo spirito di Donna Summer sia con noi.



domenica 13 maggio 2012

SCOUT E OMOSESSUALITA', VEDIAMOCI CHIARO

Sono scout da ormai 15 anni e capo scout formato dal 2006.

Venerdì (4 maggio, NdR)  ho letto con rabbia e un filo di stupore l'articolo di Repubblica.it dal titolo "Gli scout cattolici e l'omosessualità - I capi gay sarebbero un problema".

La prima cosa che ho fatto è condividerlo su facebook con molto sdegno e, lo ammetto, vergognandomi del mio essere scout... Alla sera però mi sono ritrovato a parlarne con una mia amica scout e alcune amiche di Meladailabrianza: superata la rabbia iniziale ci siamo interrogati sulla veridicità dell'articolo, in quanto siamo ben consci dell'abilità dei giornalisti nel dire solo quello che gli fa comodo. Quindi mi sono fatto forza e ho promesso di leggermi tutte le 40 pagine del convegno a cui l'articolo faceva riferimento.


Al convegno sono stati invitati a parlare tre "esperti" a titolo personale, nonostante alcuni di essi abbiano un passato o un presente nell'associazione.
Andiamo ad esaminare gli interventi. Cercherò di essere breve, ma non troppo.



Il primo a parlare è Padre Francesco Compagnoni Assistente ecclesiastico nazionale del MASCI, il movimento degli scout adulti che però è slegato dall'Agesci (l'associazione chiamata in causa nell'articolo). Dal suo intervento si capisce chiaramente la sua posizione..
Il religioso inizia sottolineando la netta differenza tra omosessualità e pedofilia (e viva iddio) e invitando gli omosessuali a praticare la castità, richiesta legittima da parte di un rappresentante della chiesa verso i suoi fedeli, anche eterosessuali, non sposati. Tra i quali dovrebbero rientrare i capi scout cosiddetti cattolici.
Purtroppo poco dopo scivola sul gradino degli stereotipi sui gay “ il capo omosessuale ha un
vantaggio rispetto agli altri capi: in linea generale ha tendenze artistiche, è molto sensibile, è
dotato per le relazioni personali. Spesso una persona omosessuale nei rapporti affettivi ha un
vantaggio rispetto agli altri capi che faticano a comunicare con i ragazzi.”
Ma non si ferma qui. Tornando all'argomento principale, cioè la possibilità per un omosessuale di essere anche capo ed educatore afferma: “Il capo trasmette dei modelli e i capi che praticano
l’omosessualità, o che la presentano come una possibilità positiva dell’orientamento sessuale,
costituiscono un problema educativo.” e poi rincara la dose. Pur riconoscendoil valore di ogni insividuo, afferma che non tutti i comportamenti hanno uguale dignità umana ne
lo stesso valore morale: “la tolleranza va insegnata ai ragazzi, ma prima di tutto va insegnata ai capi, la distinzione tra il giudizio sui comportamenti e quello sulle persone. Non tutti i comportamenti hanno lo stesso valore e la stessa dignità umana ma tutte le persone lo hanno.”
Nell'ultimo punto del suo intervento vorrebbe tirare le conclusioni sull'argomento, ma lascia molti sottintesi e molti non detti. Però certe affermazioni restano chiare e limpide.


È ora il turno della prof. Manuela Tomisich,  psicologa e psicoterapeuta, nonché docente all'università Cattolica di Milano. Nessuna esperienza nello scoutismo, se non delle consulenze.
La docente inizia soffermandosi sulla questione della differenza di “gender”, perché “giustamente si riprendeva l’idea che l’essere uomini e donne in maniera diversamente declinata, ha che fare con i modi che in un determinato contesto sociale culturale storico sono elicitabili.”(elicitare v. tr. . – In psicologia, riferito a comportamenti o condotte, stimolarli, ottenerli mediante domande o altri stimoli). In pratica essere donna o uomo nel 2012 è molto differente da quello che voleva dire essere donna o uomo solo dieci anni fa.
Essere uomo o donna, continua, è una scelta, ed è una scelta il modo di vivere questa rappresentazione sociale: “l'identità non è una cosa data una volta per tutte, ma trova nel periodo adolescenziale forse il suo momento più critico e poi la sua costruzione dura tutta la vita.”. Si sta parlando ancora di identità generale, non nello specifico dell'identità o orientamento sessuale.
La dottoressa poi si dilunga sulla questione concludendo con una riflessione sulla scelta:  “ogni scelta in qualche modo ci porta a dover avere a che fare con degli elementi che dicono cosa è importante davvero per ciascuno di noi, quali sono i nostri valori, qual è la nostra gerarchia rispetto a essi. Oggi uno dei comportamenti che sta emergendo negli adolescenti è quello dell’astensione dalla scelta: ci sono, infatti, molti adolescenti che di fatto si astengono dalla scelta”.
 E ricollegandosi al tema aggiunge “In questo senso scegliere è sempre faticoso e doloroso tuttavia ma è anche bello perché è l’azione che consente a ciascuno di essere unico e  rappresentativo di sé e della propria specificità. Questo discorso e i vari elementi che abbiamo esaminato, ci portano a dire che proprio in quest’ottica il tema dell’omosessualità è un tema molto complesso (…) Dal punto di vista psichico l’omosessualità è un'identità che richiede un percorso faticoso di
esposizione e di quel che viene definito di “coming out”, cioè della capacità di esporsi con se
stessi e con gli altri. È su questo punto che il tema diviene un tema sociale dove si pongono non indifferenti problemi.
Esporsi vuol dire scegliere i modi di essere,di esprimersi, di porsi con gli altri e tutto questo
ha a che fare con il grande tema dell’educazione alla sessualità.(...)
È quindi importante la consapevolezza da parte di un adulto di vivere gli impulsi sessuali e collocarli all’interno di una precisa cultura, e in una determinata epoca storica (la nostra) con le attese complesse che vengono da un contesto sociale molto articolato. Allora questa costruzione
di identità per la persona omosessuale è una costruzione estremamente faticosa che purtroppo
nel momento del “coming-out” viene fuori spesso ponendosi “contro” e  non dicendo della propria fatica a costruire la propria identità.”.
In conclusione la docente non si sbilancia sulla possibilità o meno per un capo omosessuale di continuare a svolgere il suo servizio, ma dà ai capi presenti degli spunti di riflessione sulla questione, lasciando (giustamente) a loro la possibilità di fare le proprie valutazioni con una maggior conoscenza.


Parla per ultimo il dr. Dario Contardo Seghi psicologo e psicoterapeuta, capo scout   per circa dieci anni in ogni branca e poi capo gruppo per altri sei.
Il suo discorso è ben sintetizzato nella sua premessa che ricopio pari-pari: “ Il nostro obiettivo non
è quello di capire il più possibile sull’omosessualità: ci sono moltissimi libri e il tema è troppo
complesso. Vogliamo capire alcune cose però in modo chiaro. Il mio intervento sarà costruito su
tre passaggi: inizialmente parlerò dal mio punto di vista, per quello che io ho potuto cogliere, dello sviluppo psicologico in riferimento allo sviluppo dell’identità sessuale.
In un secondo tempo farò un collegamento fra il percorso di sviluppo psicologico e il percorso
scout, per sottolineare certe analogie.
Infine tratterò i criteri per la verifica dell’educatore scout. Questa ultima parte la tratto perché se è vero che non dobbiamo tornare a casa con delle risposte, per noi il problema di fondo però è quello di capire se e in che modo sia possibile per una persona che vive la condizione dell’omosessualità fare servizio educativo.”
Facendo scorrere velocemente il nastro mi soffermo su una sua affermazione che in quanto capo ed educatore non posso che condividere:
 “A partire dagli anni ’70 gli psicologi americani hanno diffuso l’idea che se noi non trasferiamo valori ai bambini essi diventeranno degli adulti liberi. Questo assunto ha prodotto disastri educativi: se su quella lavagna non scrivono i genitori e non vengono trasferiti modelli
sicuri e chiari di testimonianza, non di parole, allora c’è la confusione, perché su quella lavagna
scrivono tutti. Quindi il bambino diventa insicuro, incapace di fare scelte perché timoroso di
tutto, con il problema di una costante ricerca di modelli che lo porta a identificarsi con chiunque
e con qualsiasi cosa. Educare significa scegliere e proporre.”
Il discorso poi continua e il relatore afferma tranquillamente che  “Tutti noi abbiamo bisogno di
vivere una relazione omo-affettiva, senza la quale non possiamo arrivare a una eterosessualità.” e che anzi una mancanza di questa può portare allo svilupparsi di una tendenza omosessuale.
La questione in realtà si declina in maniera differente per i maschietti e le femminucce, ma non è questo che ci interessa ora...quindi salterò a piè pari tutta la parte sullo sviluppo dell'infante e sul complesso di Edipo
“Non è un’ideologia che noi seguiamo” continua poi dopo la lezioncina “ma solo i bisogni dei ragazzi (...) e solo a quelli rispondiamo con quell'intenzionalità educativa che ogni capo dovrebbe avere.”. “E fra le attenzioni educative che dobbiamo avere, è fondamentale il tener conto della paura dell’omosessualità nell’età del reparto. Questo elemento va trattato e non ignorato”.
Ben venga quindi il parlarne mi verrebbe da pensare.
Poco prima di concludere condivide con gli ascoltatori il suo pensiero: “direi che l’identità maschile e femminile sono plastiche e hanno bisogno anche di essere orientate e aiutate.
Da ciò deriva che le tendenze o le spinte sessuali intime dei capi secondo me non sono criteri di selezione. In primo luogo perché non si possono cogliere e secondariamente perché possiamo
avere un capo con tendenze omosessuali bravissimo e capace, e uno eterosessuale con limiti tali per cui la comunità capi deve porsi il problema se sia corretto affidargli l’educazione dei ragazzi.”.
Valutiamo quindi il capo (sia etero che omosessuale) per come fa il capo e non per quello che è nella sua vita intima e privata.
Collegato al tema, ma valido anche per tutti i capi, si sofferma poi su un pericolo maggiore: la mania di protagonismo del capo, declinato nel caso di capi omosessuali, nell'opportunità o meno di di fare un coming out pubblico. “Questa situazione può non essere opportuna in riferimento al percorso di crescita dei ragazzi.” afferma, “come non è opportuno pubblicizzare con essi la propria adesione ad un partito politico”.
Dopo alcune domande dei presenti conclude con quest'affermazione, estremamente opposta a quanto detto dai giornalisti.
“Noi”, e dei tre credo sia l'unico a potersi permettere di parlare a nome dell'Agesci,  “non squalifichiamo nessuno come persona e  non giudichiamo un orientamento ma cerchiamo
di far comprendere alle persone di una comunità capi che si trovano a vivere la condizione
dell’omosessualità, quale sia la scelta più opportuna, scelta a cui anche loro stesse potranno arrivare con una certa chiarezza. Scelta che potrà essere di rimanere o non rimanere a seconda
dell’opportunità, ma in maniera libera e serena.”
L'agesci quindi, con il suo UNICO rappresentante non dichiara di voler negare ai capi omosessuali la possibilità di svolgere servizio nell'associazione, ma lancia delle provocazioni e degli spunti che risultano spendibili su qualunque problematica possa risultare contrastante la cosiddetta “normalità” di un capo. Tra l'altro, anche fosse, gli atti del convegno non hanno alcuna valenza normativa.
L'unica cosa (e poi concludo) che ancora infastidisce me ed alti capi come me, è che da parte dei vertici dell'associazione non ci sia stata un'immediata e chiara risposta all'articolo in questione.
Ma qualcosa, a tutti i livelli si sta muovendo, e ben vengano queste riflessioni e questi scontri, se vissuti in maniera costruttiva.


Link utili:


Kikko - Formichiere Sincero


venerdì 11 maggio 2012

E NON CI LUSH.. EREMO MAI


Mille modi per dire "ti amo". Mille modi per dire di sì.
Un solo matrimonio.

L'associazione Frame (Famiglie Ricerca Antidiscriminazione Minori ed Educazione) insieme a Lush lanciano la campagna "Dimmi di sì" per sostenere il matrimonio di TUTTE le coppie. TUTTE. 
"We believe in the freedom to marry". E anche Meladailabrianza. Ve n'eravate accorti?

Quindi poteva Viviana non prendere i voti e farsi prete per un giorno?

Ecco cosa succederà il pomeriggio di sabato prossimo, 19 maggio, in pieno centro Monza: nel negozio Lush di Via Vittorio Emanuele coppie gay e lesbiche si scambieranno una promessa d'amore in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia (che però è il 17, il fuso orario ha fatto il resto).

Meglio di così, nun se' po'.
Venerdì la proposta. Sabato il matrimonio. No?

Ok, ok, magari Viviana non è la persona giusta per prendere i voti, però Meladaialabrianza ci sarà e si farà sentire. Come ogni posto in cui va.

Tra l'altro, oltre ai fiori e al velo, ci si porti anche una penna. Settimana prossima in qualunque bottega Lush si potrà firmare una petizione di Frame a favore dell'estensione del diritto di matrimonio per tutte le coppie. Prendete e firmatene tutti.
Già che ci siamo, oltre a fiori, velo e penna, pure qualche soldo perchè a partire dal 17 maggio tutto il ricavato della vendita della crema corpo Lush Sua Bontà andrà a sostegno del progetto educativo "Bye bye Bulli" contro il bullismo omofobico realizzato sempre da Frame nelle scuole secondarie di sei città italiane e dedicato ai ragazzi dai 13 ai 19 anni e ai loro insegnanti.


p.s.: per farsi "sposare" mandare un'email a dimmidisi@lush.it e indicare in quale bottega Lush si vuole andare. Come i migliori wedding planner.

giovedì 10 maggio 2012

POVERO ENZO MICCIO

Personalmente i fiori fanno starnutire.

Personalmente i dolci non mi fanno impazzire.

Personalmente, il pizzo prude.

Personalmente, lo champagne frizza troppo.

Personalmente, i tacchi fanno male.

Enzo Miccio ne morirebbe.



Ma d'altronde i matrimoni normali non piacciono a nessuno. Giusto?

E allora basta anelli di fidanzamento nelle fette di torta, che una rischia anche il soffocamento e il pronto soccorso. 

Basta mazzi di rose enormi, che inevitabilmente finiscono per avvelenare l'animale domestico di turno che se li mangia. 
Basta cene a lume di candela, perchè le prenderanno fuoco i capelli. 
E basta serenate, perché si spezzeranno le corde della chitarra e le finiranno nell'occhio.


Ma quale occasione migliore per fare una proposta di matrimonio fuori dal comune dell'evento conclusivo del più scandaloso movimento che la cattolica Brianza abbia mai visto.
Meladailabrianza vol. IV. Ora o mai più.

L'idea è quella di non farsi sopraffare dall'emozione nel leggere i nomi degli artisti che si esibiranno. Ma.. ecco.. era solo un'idea. L'emozione è troppa anche solo a scriverne. Quindi, leggeteveli.
Tra parentesi, l'addetta stampa non ringrazierà mai abbastanza.

Quindi, sbizzarritevi e fate la vostra proposta. Qualunque essa sia.
Una giuria valuterà le proposte che verranno fatte durante la serata e la migliore potrebbe vincere qualcosa. O forse no.


domenica 6 maggio 2012

NON E' CLUEDO

Piazza Marconi. Domenica. La solita gente.

Silvia che passeggia con la sua musica nella orecchie. La Gamberetta, la Chiapruz e Valeria che si raccontano gli ultimi pettegolezzi. Francesca e Claudia che parlano di lavoro e di gatti. Lea, Ruggero e Fabio che suonano e bevono birrétte. La Clabu che è sempre al telefono e sempre di corsa.

E tre cadaveri a terra. Kikko, Swan e Federica.

No, non è una partita di Cluedo.
No, non arriverà Horatio Cane con i suoi occhialetti.

Ma c'è Angelo con la sua inseparabile  videocamera.

E tre angeli. Renato, Viviana e Ambra.

Cosa è successo?

"Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti" [cit. Andy Warhol]
Il futuro è oggi e i minuti saranno più di 15


to be continued

mercoledì 2 maggio 2012

FATTI UGUALI, PAROLE DIVERSE


Sì, perchè unioni civili e coppie di fatto sono un tasto dolente e sensibile da tempo. Molto tempo. Troppo tempo.

E ora ci sarà una serata intera per parlarne.

Grazie a SEL martedì prossimo, 8 maggio, ci si incontra tutti all'Arci Locomotiva di Vimercate (in Loco per quelli che ci hanno passato più tempo che a casa propria) per l'iniziativa "Gli appunti di SEL" che come primo argomento toccherà la libertà.

"La libertà: a qualcuno piace laica" (e meno male), questo il titolo dell'ambaradan, ospiterà per prime i nostri due animali dal palcoscenico (di cui godrete solo questo bacio linkato perchè, va bene le risate, ma promettono di essere molto serie martedì) con il loro intervento dal titolo "Fatti uguali". 

Capisci'a mmme.


Ma ora cominciamo a dire la verità. Non si tratterà di una serata. Sarà un aperitivo (dalle 19 in poi), che poi è un'occasione ancora più bella di una serata intera, molto cheap and chic e trendy il giusto per tutti i brianzoli che avessero qualcosa da dire. Anche perchè tutti hanno qualcosa da dire, bisogna solo aver voglia di far uscire le parole. Che troppo spesso sono diverse dai fatti.